Nonostante le sanzioni, la Cina vuole decidere il prossimo Dalai Lama

da Riccardo Onofri

Per gli occidentali, il Dalai Lama è un premio Nobel per la pace. Per la maggior parte dei buddisti tibetani, è un leader spirituale. Ma per il governo cinese, è un lupo in veste di monaco e un separatista. E l’odio di Pechino è aumentato da quando a dicembre scorso gli Stati Uniti hanno varato il Tibetan Policy and Support Act.

La disposizione più significativa del TPSA è che il processo di reincarnazione del Dalai Lama deve essere lasciato esclusivamente ai desideri del leader spirituale e della comunità buddista tibetana: i funzionari cinesi che interferissero subiranno sanzioni. Al contrario, il Partito Comunista Cinese, in quanto successore delle dinastie imperiali precedenti, sostiene che è suo compito scegliere il successore del Dalai Lama, così come gli imperatori Qing solevano nominare i leader tibetani. 

Il Tibet fu governato autonomamente dal Dalai Lama (che in realtà è a capo solamente di una delle molte sette “lamaiste” tibetane) da quando la dinastia Qing crollò all’inizio del Novecento e il tredicesimo Dalai Lama dichiarò formalmente l’indipendenza dell’altopiano. Quando le truppe di Mao Zedong occuparono il Tibet negli anni Cinquanta, l’attuale quattordicesimo Dalai Lama stabilì il governo in esilio a Dharamshala, in India, e nel 2011 ha formalmente rinunciato ad ogni funzione politica.

Nel 2007 il governo cinese ha emesso un decreto che impone ai templi buddisti di presentare una “domanda di reincarnazione” alle autorità prima di procedere a nominare i successori dei propri “budda viventi”. Negli ultimi anni in molti hanno speculato su chi sarà il prossimo Dalai Lama. Lui ha dichiarato che la prossima incarnazione nascerà probabilmente fuori dal Tibet, e ha anche ipotizzato la possibilità di una dalai lama donna. In ogni caso, quando Tenzin Gyatso morirà, il governo cinese cercherà di nominare un successore fantoccio. Già nel 1995 la Cina rapì Gedhun Choekyi Nyima, di soli sei anni, che era l’undicesimo Panchen Lama (importante quasi quanto il Dalai Lama). Di lui non si è più saputo nulla.

Si può anche come

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