Una leggenda. Un mito. Per molti anche un dio. Il 25 novembre Diego Armando Maradona se n’è andato a 60 anni per insufficienza cardiaca a seguito di un ricovero. El Pibe de Oro, campione del mondo nel 1986, era da molti considerato il più grande calciatore di tutti i tempi. Tra gli anni 80 e 90 giocò col Napoli, col quale vinse lo scudetto. Il popolo partenopeo non ha mai smesso di amarlo e ha infranto tutte le regole anti-Covid pur di salutarlo un’ultima volta allo stadio San Paolo. Dopotutto, Diego aveva anche origini italiane.
Figura controversa, negli ultimi anni quando si parlava di Maradona era soprattutto per i suoi problemi con l’abuso di droga e con l’obesità, e per i numerosi casi legali che lo avevano visto coinvolto. Il campione era anche un grande sostenitore della sinistra latinoamericana, il che lo aveva portato ad incontrare personaggi come Fidel Castro, Hugo Chavez… e Papa Francesco.
Nonostante le controversie, la gente ha continuato ad amare Maradona perché il campione era uno di loro. Anche quando le sue capacità lo avevano reso ricco e famoso, Diego non aveva perso i modi di fare e l’attaccamento alle proprie origini umili.
Ed è così che l’apoteosi del Pibe ha raggiunto il culmine quando i suoi fan più affezionati nel 1998 hanno fondato l’Iglesia Maradoniana, un culto un po’ serio un po’ parodia verso il campione immortale argentino.
Come spiega lo stesso sito della chiesa, essa “riunisce le centinaia di migliaia di fan di Maradona da tutto il mondo. La nostra religione è il calcio, e come tutte le religioni deve avere un Dio… quel Dio è argentino e il suo nome è Diego Armando Maradona… La funzione della Chiesa è quella di mantenere la passione e la magia con cui il nostro Dio ha giocato a calcio, per non dimenticare i miracoli che ha compiuto sui campi davanti agli occhi di tutti e il sentimento che i tifosi risvegliano in noi, giorno dopo giorno.”
È il caso di dirlo: Maradona Santo Subito!