CREANDO UNA FASHION WEEK ONLINE GLI INGLESI STANNO ADATTANDO L’INNOVAZIONE DIGITALE ALLE NECESSITÀ ATTUALI COSTRUENDO UNO SHOWCASE GLOBALE PER IL FUTURO
Durante l’ultima edizione di Milano Moda Donna, conclusasi un giorno prima del previsto proprio a causa del Coronavirus, l’iniziativa “China, we are with you” lanciata dalla Camera Nazionale della Moda Italiana ha interessato oltre 16 milioni di cinesi che hanno seguito online le sfilate trasmesse in streaming su Tencent.
Tutt’altra cosa è l’iniziativa londinese che rappresenta la prima esperienza di piattaforma digitale che include l’intero calendario di una delle principali capitali della moda. Un guanto di sfida lanciato a Milano, Parigi e New York.
La capitale inglese calca quindi per prima la passerella del total-online inaugurando così un nuovo format di fashion week digitale. Dopo aver annunciato che, a causa dell’emergenza Covid-19, non saranno più organizzati gli eventi dell’edizione maschile della London Fashion Week, il British Fashion Council ha ora dichiarato che dal 12 al 14 giugno verrà creata una piattaforma digitale dedicata sia agli addetti ai lavori sia ai consumatori finali. Lo scopo dell’iniziativa è permettere la massima flessibilità ai brand relativamente al format di presentazione che prevede interviste, showroom digitali e podcast. I buyer potranno acquistare le nuove collezioni, ma anche stock della stagione in corso.
STREET, MODA E FOOD. DIARIO DI UN INDIMENTICABILE WEEK END NELLA LONDRA ANTE VIRUS
A causa dell’attuale distanziamento sociale è impossibile prevedere se a settembre si potrà dare vita a una fashion week canonica, nel frattempo la piattaforma online ovvierà in maniera inedita alle necessità espositive delle label inglesi. Ma la nostalgia di Londra, quella che respiri, che percorri per infiniti chilometri senza accorgertene e sentire stanchezza, mi trasporta fino li.
Cosmopolita, multietnica ed affascinante, Londra è la città dove della Moda puoi trovare davvero di tutto e per tutte le tasche. Pur non essendo considerata “blasonata” quanto Parigi o Milano, Londra nutre una grandissima passione per la Moda e questo puoi dedurlo facilmente girando le sue strade e guardando lo street style degli abitanti: colorati, eccentrici e sempre molto ricercati. Puoi capirlo dai tanti negozi di lusso ai mercatini vintage, dall’usato alle ultime tendenze perché Londra è una città che detta le tendenze e crea icone indissolubili. Cominciò negli anni “60”, con la minigonna di Mary Quant, poi con i punk di Vivienne Westwood e non ha più smesso. Sebbene, negli ultimi anni città come Berlino hanno cercato di imporsi nel panorama europeo come luoghi d’avanguardia artistica e di costume, la capitale inglese mantiene saldo il suo ruolo di città trendy.
Per scovare le ultime tendenze però occorre uscire dai percorsi turistici e tuffarsi nella vera Londra ed io, per farlo bene, ho chiesto aiuto ad un personaggio esclusivo e molto conosciuto nella capitale dai mille volti: Ali Barchman.
ALI BARCHMAN
Facile incontrarlo a Mayfair dove è l’indiscusso “imperatore” oppure a Covent Garden dove è situato il famoso ed esclusivo ba –restaurant Cache Cache del quale è il direttore. Sempre impeccabilmente chic: in testa uno dei suoi cappelli a tesa larga, indossa una camicia rigorosamente Made in Italy dai colori mediterranei e con disegnati gli scorpioni del giovane designer Axel P ed al collo l’immancabile papillon. La sensazione che provo è quella di essere difronte ad un personaggio nato dalla penna di Conan Doyle.
Nelle sue vene scorre sangue russo ma è negli Stati Uniti che è cresciuto. Sua compagna di sempre la sconfinata passione per la pallavolo, per i bei vestiti ma più di tutto quella per i cappelli. Prestanza fisica e intraprendenza lo aiutano molto a non passare inosservato. Poco decodificabile l’età esatta se non per il pizzetto bianco che mi fornisce qualche indizio. Aveva vent’anni quando venne notato da uno scout di Abercrombie & Fitch per una campagna pubblicitaria. Da quegli anni ne sono passati tanti altri ma, ciò nonostante Ali Barchman può contare ancora sulla sua forma smagliante. Infatti ancora oggi fa il modello e non per un brand qualsiasi. In modalità part-time collabora con il dipartimento di sartoria su misura Giorgio Armani di Tokio. Adesso mi spiego di come mai le didascalie della sua pagina instragram sono scritte in giapponese. Nipponica è anche Mika Nishi, autrice del suo ritratto che, con molto orgoglio mi mostra.
COVENT GARDEN E L’INRIGANTE CACHE CACHE
E chiacchierando con Ali non mi sono accorta di essere arrivata nel famoso quadrato della Moda londinese: Covent Garden. Se cerchi boutique alla moda o regali originali per amici e parenti, non c’ è luogo migliore. A Covent Garden Market puoi trovare infiniti e sfiziosi oggetti dell’artigianato di qualità, mentre per le ultime tendenze devi assolutamente dare un’occhiata a Neal Street, Floral Street e Monmouth Street. Camminando si è fatta notte e soprattutto mi è venuta un poco di fame! A questo punto approfitto per visitare il Cache Cache, nome francese che in italiano significa “nascondino”, questo ristorante-night club bijou molto esclusivo che in poco tempo è riuscito ad accreditarsi una brand reputation di tutto rispetto. Al locale, la cui entrata è costituita da una iconica porta di specchio, si può accedere solo su prenotazione e comunque dopo essere stati sottoposti ad una certa selezione. Per me il problema non si pone perché sono accompagnata dal boss.
Nel menù prevale una cucina fusion sicuramente innovativa rispetto a quella che incontro abitualmente. La combinazione tra gli elementi provenienti dalle diverse tradizioni culinarie è strabiliante cosi come anche qualche omaggio alla cucina italiana rappresentata dai suoi piatti più celebri. L’ambiente è reso suggestivo dal suono dei bongas rigorosamente live e dal profumo della casa Fragrance Dubois.
È ORA DI FARE RITORNO
Sant’Agostino disse che: “il mondo è un libro, e chi non viaggia legge solo una pagina” . E adesso che viaggiare è diventato più complicato: treni e aerei bloccati per controlli sanitari, Paesi a rischio di contagio e, purtroppo, l’Italia considerata tra quelli più a rischio dagli altri, misure di sicurezza sempre più restrittive e, ovviamente, la paura per la propria salute. Ci adegueremo tutti all’iniziativa inglese?
La situazione è in continua evoluzione e le cose cambiano di ora in ora. Nel frattempo non ci rimane che ricordare e sognare e questo non è cosi male come rimedio. Buon viaggio a tutti.