Lo stigma dell’ omofobia nella Black community

da Farida Marotta Zare

Il termine omofobia definisce l’avversione e la paura irrazionale nei confronti dell’omosessualità, della transessualità e della bisessualità ed è considerata dall’UE analoga al razzismo, alla xenofobia, all’antisemitismo ed al sessismo.

Sebbene la comunità nera lotti da secoli contro la discriminazione, l’emarginazione e l’odio etnico, collettivamente risultati nel razzismo sistemico essa gioca un ruolo nel supporto dell’omofobia. Dei 72 Paesi in cui l’ omosessualità è considerata un crimine 32 sono in Africa.

Ma a cosa è dovuta quest’avversione di questi Paesi africani nei confronti della comunità LGBTQ+?  Le ragioni sono molteplici ma le leggi coloniali, le credenze religiose e la radicata convinzione che l’omosessualità sia stata “importata” dai colonizzatori sono fra le più gravose.

Dei 32 Stati africani che puniscono l’omofilia con pene che vanno dalla prigionia all’esecuzione, più della metà sono ex colonie britanniche in cui vigevano leggi che proibivano “gli atti innaturali”, i governi insidiatisi nel post-colonialismo hanno deciso di mantenere in vigore tali misure fornendo così una “giustificazione” legale agli atti di omofobia.

Molti leader africani durante la decolonizzazione hanno etichettato l’omosessualità come una pratica importata dagli europei, ad esempio Robert G. Mugabe, che è stato Presidente dello Zimbabwe, chiamava l’omofilia “Non-africana” e “disturbo dei bianchi”, nonostante sia stato appurato che le pratiche omosessuali fossero già diffuse molto tempo prima dell’arrivo dei coloni come confermano i dipinti rupestri, risalenti a 2000 anni fa,  ritrovati a Guruve in Zimbabwe.

C’è da aggiungere che l’africa uno dei continenti con la popolazione più religiosa ( 40% cristiani, 45% mussulmani). Di fatto i testi sacri condannano l’omoerotismo e  la religione influenza la maggior parte degli aspetti della vita dei credenti, di conseguenza anche la loro attitudine nei confronti delle persone LGBTQ+.

Purtroppo le cose non vanno meglio oltreoceano dove il 40% degli afro-americani ritiene che l’omosessualità sia sbagliata. Giudicare un intero gruppo di persone sulla base di qualcosa che non può cambiare è paradossale e l’ombra della spiccata omofobia presente nella comunità nera è contraddittoria, dato il fatto che molteplici volte noi in primis veniamo discriminati.

Le persone di colore appartenenti alla comunità LGBTQ+  si sentono rifiutate dalla loro comunità, secondo il report dell’osservatorio dei diritti umani nel 2018 la maggioranza dei transgender assassinati apparteneva alla black community. Le persone nere ed LGBTQ+ risentono spesso di difficoltà nella loro autodeterminazione individuale, infatti in molti casi vengono forzati a scegliere fra la loro etnia ed il proprio orientamento sessuale.

Si può anche come

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