“Libertad o Muerte”: Il grido rivoluzionario che riecheggia per le strade di Cuba

da Farida Marotta Zare
epa09340938 People attend a protest under the motto 'Por una Cuba libre' (lit. For a free Cuba) to demand the end of the communist dictatorship at Sol square in Madrid, Spain, 12 July 2021. EPA/MARISCAL

Questo fine settimana Cuba ha visto scoppiare la maggior rivolta anti-governativa degli ultimi decenni.

Il rincaro dei prezzi, la penuria di generi alimentari e farmaci salvavita e le lunghe file per gli approvvigionamenti hanno acceso la rabia del popolo cubano che negli scorsi giorni si è riversato per le strade dell’isola dando il via alle proteste contro il regime castrista.

Le grida dei manifestanti intonano  slogan come: “Abbasso la dittatura”, “Vogliamo libertà” ed il più significativo  “No tenemos miedo”( Non abbiamo paura) in sfida alla dura repressione militare attuata dal presidente Diaz-Canel, di fatto le forze dell’ordine sono state dispiegate in massa per le strade delle città dell’isola e non è mancato l’uso della violenza da parte di questi ultimi, documentato da video, presenti su tutti i maggiori social network con l’hashtag #SOSCUBA, e che ritraggono membri dei corpi antisommossa che malmenano protestanti disarmati. 

Sono almeno 100 i dimostranti e giornalisti arrestati da domenica ad oggi, tra cui anche la corrispondente spagnola di ABC detenuta con l’accusa di crimini contro la sicurezza del regime. Ma la violenza non è l’unica forma di repressione attuata da Diaz-Canel, le autorità hanno bloccato la connessione ad internet in tutta Cuba censurando la diffusione delle immagini di rivolta sui social.

La rabbia del popolo cubano è alimentata dalle lunghe file per gli approvvigionamenti, dall’incremento dei prezzi e dalla mancanza di medicine sull’isola. Ad aumentare i problemi del Governo è l’impossibilità di importare beni primari quali cibo, farmaci e gasolio dovuta all’embargo del 1962 che ne limita gli scambi commerciali. Inoltre il paese è afflitto da un elevato numero di casi di COVID-19 che gravano su un sistema sanitario fragile e quasi al collasso. Le restrizioni agli spostamenti dovute alla pandemia da Coronavirus ha devastato, il settore trainante dell’economia dell’isola caraibica, il turismo, e il commercio dello zucchero, principale prodotto d’esportazione, ha subito una drammatica battuta d’arresto a causa della carestia che quest’anno ha colpito le piantagioni cubane.

La risposta del Presidente Diaz-Canel è stata dura ed accusatoria egli ha di fatto dichiarato che gli USA hanno attuato una politica di soffocamento economico per provocare le sommosse nel paese, di fatto l’embargo risalente al 1962 è stato imposto dal Governo statunitense. “La controrivoluzione sogna una guerra fra cubani” ha twittato  negli scorsi giorni per enfatizzare l’unita nazionale.

Il Presidente USA Joe Biden e il rappresentante EU per gli affari esteri, Josep Borrell, hanno espresso la loro vicinanza ai manifestanti cubani condannando le violenze consumatesi per le strade del paese, mentre il venezuelano presidente Maduro ha espresso totale appoggio al Governo cubano, dichiarando che Cuba ed il Venezuela saranno sempre fianco a fianco nel bene e nel male.

A sessanta anni dalla nascita del governo castrista cuba sta vivendo una nuova rivoluzione al grido di “Libertad o Muerte”.

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