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domenica, Settembre 8, 2024

India – Gli agricoltori sikh in rivolta contro il governo Modi

Da dicembre migliaia di agricoltori del Punjab e altri stati, in maggioranza sikh, sono in rivolta contro leggi agricole neoliberiste approvate a settembre dal governo Modi che allentano restrizioni e faciliterebbero la commercializzazione predatoria delle multinazionali a sfavore dei piccoli imprenditori. Nonostante la Corte Suprema abbia temporaneamente sospeso le leggi, i trattori della “rivoluzione sikh” hanno invaso Delhi. Le tensioni crescono dopo i morti, feriti, e arrestati.  Le bandiere del Khalistan viste alle manifestazioni generano accuse di separatismo. Ma dopo gli scontri del 26 gennaio il governo sta perdendo la pazienza e ha ordinato lo sgombero.

La protesta ha acquistato caratteri religiosi e attirato il sostegno internazionale della diaspora sikh e non solo. Il fronte anti-Modi ne sta facendo una battaglia contro il governo. Gli srilankesi protestano in solidarietà. Morto un agricoltore e molti i feriti, tra cui 300 poliziotti. Arrestati almeno 200 dimostranti e aperte inchieste sui leader sindacali, molti dei quali già si dissociano dalle manifestazioni.

Un tempo grandi sostenitori di Modi, ora i sikh lo avversano. Monoteisti nati in seno all’induismo nel sedicesimo secolo, essi sono 25 milioni nel mondo, di cui tre quarti in Punjab. Il 20 gennaio hanno celebrato la nascita di Guru Gobind Singh Ji (1666-1708), decimo leader e iniziatore della tradizione marziale che ha fatto dei sikh i migliori guerrieri dell’India. Modi li ha chiamati “antinazionali” e “terroristi”. Le accuse derivano dal fatto che dopo la caduta dell’impero sikh, durato dal 1799 al 1849, il sogno dello stato separatista autonomo del Khalistan non è mai morto. Gli indiani non dimenticano l’assassinio della premier Indira Gandhi nel 1984 da parte dei suoi bodyguard sikh, e i sikh non scordano le rappresaglie che ne seguirono. Queste tensioni vengono ciclicamente in superficie nell’India di oggi.

Riccardo Onofri
Riccardo Onofri
Riccardo Onofri. Politologo. Classe 1993. Si è laureato in Relazioni Internazionali alla Luiss di Roma con una tesi sugli aspetti religiosi della rivalità tra Iran e Arabia Saudita. Da sempre appassionato di sociologia delle religioni, non si tira mai indietro dall’approfondire l’argomento “in prima persona”... con conseguenze a volte inaspettate! Nel tempo libero gioca a ultimate frisbee.

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