Il 7 marzo gli elettori svizzeri hanno approvato una proposta per vietare le coperture del viso nei luoghi pubblici, e cioè sia i niqab e burqa indossati da alcune donne musulmane (che coprono la faccia) sia i passamontagna usati da molti manifestanti. La misura prevede eccezioni nei siti religiosi e per motivi di sicurezza o di salute (es. per il Covid), così come per le tradizionali celebrazioni del carnevale. Le autorità hanno ora due anni per elaborare una legislazione dettagliata.
I cantoni Ticino e San Gallo hanno già regole simili, che prevedono multe per le trasgressioni (ne sono state comminate una decina finora). Anche Belgio e Francia hanno già adottato misure simili. La proposta svizzera è arrivata al voto cinque anni dopo il suo lancio, e il 51,2% di chi ha votato ha sostenuto il divieto. Ci sono state maggioranze contrarie in sei dei 26 cantoni della Svizzera – tra cui quelli di Zurigo, Ginevra e Basilea, e Berna.
Il Partito Popolare, tra i promotori della norma, è lo stesso che nel 2009 avviò un divieto sulla costruzione di nuovi minareti, che gli elettori approvarono.
E in Italia, dovremmo prendere esempio dai vicini alpini?