Francia, contraccezione gratuita dal 2022: quando sarà gratis anche in Italia?

da Farida Marotta Zare

A partire da Gennaio 2022 in Francia la contraccezione sarà gratis per tutte le donne fino ai 25 anni. E’ così che il governo d’oltralpe ha deciso di rispondere alla drastica riduzione dell’utilizzo della pillola contraccettiva fra le giovani donne. Quando la contraccezione sarà gratis anche in Italia?

La contraccezione gratis non è una novità in Francia, infatti, il sistema sanitario copre le spese legate alla contraccezione fino ai 18 anni ma il recente calo della contraccezione fra le over 20 ha spinto il governo ad estendere la copertura anche a questa categoria “ E’ inaccettabile che le giovani donne non possano proteggersi ricorrendo alla contraccezione a causa degli elevati costi di quest’ultima” ha sentenziato il ministro della Salute francese, Olivier Véran, intervistato dall’ emittente nazionale France 2. Il provvedimento annunciato avrà un costo di 21 milioni di euro per le casse dello stato ed entrerà in vigore dal 1 Gennaio 2022, due anni dopo l’estensione della contraccezione gratuita per le minori di 15 anni avvenuta nel 2020. 

Lo Stato francese non fornirà solo la pillola contraccettiva ma provvederà anche alla copertura da parte del servizio sanitario nazionale di tutte le visite, analisi cliniche necessarie per prescriverla e di tutti i trattamenti legati alla contraccezione.

La Francia non è l’unico paese UE a tutelare il diritto alla maternità consapevole, anche Olanda, Svezia, Portogallo e Slovenia garantiscono accesso libero e gratuito alla contraccezione per le loro giovani cittadine. Completamente diversa è la situazione in Italia. Il nostro paese occupa la 26° posizione (su 45 paesi) nell’ Atlante Europeo della Contraccezione stilato dall’Aidos ( Associazione Italiana Donne per lo Sviluppo). 

A relegare il nostro pese in questa posizione della classifica è la mancata applicazione delle leggi che garantiscono l’accesso gratuito ai metodi contraccettivi. Di fatto, secondo la legge la contraccezione in Italia dovrebbe essere gratuita e fornita a tutte le donne dai consultori come sancito dalla legge 405 del 29 luglio 1975 che istituisce la normativa dei consultori familiari e dalla legge 194 del 22 maggio 1978 sull’interruzione volontaria di gravidanza.

Ma ad oggi non solo su 20 regioni solo 6 (Puglia, Emilia-Romagna, Piemonte, Toscana, Lombardia e Marche) erogano tutti i servizi per la contraccezione in maniera gratuita ma l’Italia è il paese europeo in cui i contraccettivi hanno i costi più elevati, la pillola può arrivare a costare fino a 20 euro al mese, l’AIFA ha riclassificato le pillole estroprogestiniche dalla fascia A (farmaci essenziali e gratuiti) alla fascia C in cui rientrano i farmaci non rimborsabili dal Sistema Sanitario Nazionale e di cui l’acquisto è completamente a carico dei cittadini. Una spirale (IUD) ha un prezzo di circa 250 euro a cui va sommato il costo della visita ginecologica per la sua applicazione e rimozione, mentre il costo di un  dispositivo sottocutaneo sfiora i 170 euro. Se questi costi ad alcuni potranno sembrare nient’affatto elevati essi sono proibitivi per un’adolescente che non ha una propria indipendenza economica, per una giovane donna il cui stipendio potrebbe non superare cifre di 900 euro mensili e per una madre casalinga a tempo pieno che deve provvedere anche alle spese familiari. Ciò fa si che proprio la fascia economicamente più fragile debba rinunciare a proteggersi ed avere una scelta  rendendo l’accesso alla contraccezione ed ad una maternità libera e consapevole un lusso.

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