Ho pensato di trattare questo tema ludico fornendo degli spunti utili perché con l’estate ci saranno molte più occasioni di festeggiare, anche grazie al miglioramento dei picchi pandemici.
Sfatiamo innanzitutto il mito del “non si può invitare i bambini o ragazzi autistici alle feste: non solo si può, ma le feste, se vissute nel modo adeguato, possono diventare delle ottime “palestre” di confronto sociale.
Una delle domande che spesso mi vengono poste è “come posso preparare mio figlio ad andare ad una festa?”, oppure “ma posso invitare un bambino autistico ad una festa?”.
In questo articolo cercherò di spiegare che è assolutamente possibile sia l’una che l’altra cosa, nonché consigliabile.
Innanzitutto ricordiamoci che tutte le situazioni sociali, soprattutto le più caotiche sono stressanti per chi vive l’autismo, ma sono un ottimo strumento per desensibilizzarsi ed imparare regole di comportamento adeguato.
Per chi vive l’autismo non abbiate paura di andare alle feste.
Si lo so, ci si deve preparare molto bene: cambio d’abiti, cibo d’ emergenza, oggetti anti stress, cuffie per chi ne ha bisogno e prima ancora prepararli con storie sociali.
Detto questo, senza mai sottovalutare schutdown, meltdown, trantum, vale sempre la pena tentare, anche se vi pare di partire per la guerra.
Se, invece, pensate che sarà un momento gioioso e rilassato, meglio che siate pronti alla possibilità di assistere a qualche situazione critica.
Il mio consiglio è prepararvi per ogni evenienza e vivere quell’esperienza come una prova di coraggio e raggiungimento di nuovi obiettivi, perché, anche se andasse male, avrete comunque iniziato un processo di desensibilizzazione. Sono forse un po’ drammatica, ma con 3 figli nello spettro autistico vi assicuro che le ho vissute tutte: meltdown, mangiare sotto il tavolo, fughe, ecolalia esasperante, stereotipie vocali etc… Non abbiamo mai ceduto ed oggi possiamo vivere le feste in maniera serena con tutti e tre i bambini.
E chi deve invitare?
Fatelo!
Invitate, perché anche il solo invito è indicativo che il bambino o ragazzo è accettato e ritenuto una figura benvoluta e necessaria al gruppo. Se però volete fare qualcosa di più potreste coinvolgere le famiglie dei ragazzi con disturbo dello spettro autistico nell’organizzazione del party.
Non sottovalutate famiglie che devono, nella loro quotidianità, organizzare ogni singolo passo fuori casa, potreste, infatti, trovare enormi risorse da queste famiglie che sanno dove trovare i gadget più impensabili, i colori più stravaganti e le attività più originali.
Nelle loro borse e zaini troverete: il didò, i pennarelli, le bolle di sapone e soluzioni ai problemi più impensati. Fossi in voi non mi farei sfuggire questa occasione di avere un “McGyver” al vostro fianco!
Quindi INVITATE e potreste creare un party senza precedenti con un enorme successo per tutti.
Se siamo noi genitori di bambini Autistici a fare il party è la nostra occasione di dimostrare chi siamo.
Non organizzatelo per gli altri, ma per i vostri figli e cercate altri genitori con bambini nello spettro che possano consigliarvi strategie e giochi e strutturate le ore di divertimento . Che siate solo voi o che vengano altri ricordatevi che quel momento è soprattutto per il vostro bambino , non per voi, non per la comunità, non per una foto sui social.
E’ un momento che deve essere di gioia condivisa e serenità, e per chi vive l’autismo è un miracolo anche solo questo obiettivo. Studiate bene il vostro bambino e se ama giocare solo roteando cerchi prendete tutti i cerchi che trovate e fatelo.
Se mangia solo yogurt mettete la candelina sul barattolino, non frenate la vostra fantasia per via di convenzioni sociali rigide e non necessariamente gioiose. La felicità viene da noi, da chi siamo, dalle nostre personali ed intime caratteristiche. Non lasciate che le “usanze” del tempo, del popolo, delle riviste, vi guidino nel vostro essere voi stessi. Per essere felici e rendere felici chi amate la prima cosa è avere fiducia in sé, conoscere chi amiamo, ciò che volgiamo per noi e per gli altri.
E se non ci sono le candele? Si accenderanno e spegneranno le luci a ripetizione, o si batteranno le mani, o si lanceranno i coriandoli. Insomma, celebrate vostro figlio per chi è, e non per chi la società ritiene dovrebbe essere o dovrebbe voler fare.
Almeno quel giorno siate felici e potreste meravigliarvi di ciò che accadrà.
E se si tratta del tanto temuto: invito al matrimonio?
L’invito al matrimonio purtroppo ha tutto un altro valore. Si celebrano due sposi e l’ultimo dei nostri pensieri è gestire sovraccarichi sensoriali, meltdown, shutdown, stereotipie, selettività alimentari. Quindi nessun invito? In questo caso il mio consiglio è l’obiettivo che volete raggiungere.
Se la coppia è qualcuno a cui tenete molto e volete trascorrere del tempo senza i vostri figli, allora non sentitevi in colpa e per una volta fatelo! Se invece volete condividere questo momento, sapete già che sarà dura, ma potrebbe regalarvi enormi soddisfazioni, in quanto chi vive la neurodiversità sa che anche solo una camicia o un paio di scarpe nuove è un obiettivo.
In questo caso il mio consiglio è portare con voi , magari in un trolley, attività divertenti che piacciono a vostro figlio da poter condividere però anche con altri bambini invitati. Noi allestimmo un tavolo col Didò e volevano giocarci tutti!
Il punto è cercare di Divertirsi e rendere quei momenti Felici sempre! Per i futuri sposi, il mio consiglio è invitate chi volete e non chi siete obbligati ad invitare, so che è più facile a dirsi che a farsi ma è il vostro giorno speciale, e deve rimanere tale. Rimane buono il suggerimento che per le feste i genitori di bambini con neurodiversità sono spesso ingegnosi e pieni di idee, quindi se avete bisogno di suggerimenti per intrattenere i bambini alla festa, è un ottima idea coinvolgerli!
Le feste in generale sono ottime palestre di socializzazione e come palestre vanno affrontate: preparandosi agli imprevisti e carichi di energia e positività!!
Ogni volta che ne uscirete vivi, porterete a casa ben più di una foto alla festa, ma esperienze inestimabili per costruire un futuro indipendente per i vostri bambini e ragazzi.
E se le feste non piacciono? Neanche correre la corsa campestre è qualcosa che piace a tutti, ma se serve ad aiutare i vostri figli a gestire tutte le situazioni in futuro, puntate a questo!
Combattere sempre e arrendersi mai!