La nostra società sta affrontando una condizione impensabile fino ad un paio di mesi fa: una pandemia. Con l’emergenza coronavirus molte aziende hanno dovuto bloccare la produzione e numerose attività commerciali sono state costrette temporaneamente a chiudere. La domanda che molti si pongono è se, vista la situazione, abbia senso continuare ad investire sui social media ed eventualmente come gestirli.
La prima risposta è sì: in questo momento i social media sono uno strumento fondamentale per costruire una relazione tra il brand e i clienti. Anzi, nella maggior parte dei casi, sono l’unico modo che un’azienda ha per poter raggiungere i propri clienti. Dobbiamo ricordarci una cosa fondamentale: attualmente le persone hanno molto più tempo libero da trascorre sui social, quindi non essere presenti online ora potrebbe essere estremamente controproducente anche per il futuro.
Ma come vanno gestiti i social media in questa situazione di emergenza? In primo luogo è necessario ricordare che i social media sono una piazza, seppur virtuale, dove le persone dialogano. L’argomento di cui tutti parlano è ovviamente il coronavirus e quindi è giusto affrontarlo. È sbagliato fingere che non stia accadendo nulla di straordinario e pubblicare post lontani dalla realtà. Immaginate di trovarvi in una stanza in cui tutti parlano di cucina e voi entrate e iniziate a parlare di calcio: nessuno vi ascolterebbe e quei pochi che si accorgerebbero di quello che state dicendo vi criticherebbero perché siete fuori tema.
Ora, assodato che quindi l’argomento da affrontare è quello del coronavirus, come si può parlare di un’emergenza senza commettere errori?
In primo luogo ricordatevi chi siete e cosa fate. Se non siete medici e la vostra azienda non opera nel settore sanitario, evitate di dare indicazioni che potrebbero essere errate o false. Spesso, seppure in buona fede, i social media possono diventare il canale per la diffusione di fake news. È bene evitare di cadere in questo errore; quindi, se scegliete di condividere delle informazioni di natura medico-sanitaria, utilizzate solo quelle pubblicate dagli enti ufficiali, come il Ministero della Salute.
L’altro punto fondamentale è ricordare sempre quale sia il core della vostra azienda. Va quindi costruita una comunicazione che affronti il tema del coronavirus, ma che sia declinata in base alle caratteristiche delle varie aziende. Ad esempio, sarebbe incoerente per una libreria decidere di realizzare dei video per fare la ginnastica in casa, questo è un genere di comunicazione adatto ad una palestra. Così come per un’azienda di scarpe non avrebbe senso iniziare a pubblicare sui propri canali social ricette di dolci.
Infine, non bisogna mai perdere di vista la realtà. La gente sta vivendo in quarantena e non può uscire di casa, allora evitate di promuovere tutte quelle attività che non si possono fare. Non ha senso investire in promozioni che pubblicizzano un negozio fisico che, in realtà, in questo momento è chiuso. Le aziende che hanno un e-commerce è bene che si concentrino su questo canale di vendita, invece chi non ha l’opportunità di vendere i propri prodotti online può costruire una solida relazione con i clienti aiutandoli a superare uno dei principali problemi della quarantena: la noia.
In questo momento, quindi, è fondamentale comunicare e farlo bene. È, infatti, molto facile incorrere nel “social disaster”: ricordatevi che ora tutti stanno vivendo in un clima di tensione ed è facile urtare la sensibilità altrui. Non è questa l’atmosfera adatta all’ironia e alla simpatia e neppure alle promozioni “urlate”.
Questo è il momento di coltivare le relazioni con i vostri clienti; se usate bene i social media, ne usciremo rafforzati.