Capelli Afro e Lavoro: quando l’acconciatura preclude le opportunità

da Farida Marotta Zare

Secondo un recente studio della “Duke University’s Fuqua School of Business” le donne nere con i capelli ricci afro o acconciature protettive, come: trecce, twist e locks hanno meno probabilità di ottenere un colloquio di lavoro rispetto a donne bianche o di colore con capelli lisciati.

I partecipanti alla ricerca percepivano i capelli naturali Afro come poco professionali e questa convinzione è particolarmente presente nei settori in cui è richiesto un aspetto più “conservativo”.

Chiedendo alle persone testate di valutare i profili di donne caucasiche e nere in base a fattori quali  professionalità e competenze, alle donne di colore con acconciature afro sono stati attribuiti punteggi più bassi e non sono state contattate per un successivo colloquio. Ma mostrando la stessa donna a due gruppi campione di partecipanti, in un caso con capelli naturali e nell’altra foto con capelli lisciati, i ricercatori hanno scoperto che con i capelli lisci essa veniva descritta come più educata, raffinata e rispettabile.

Lo studio, pubblicato nell’edizione del Settembre 2020 della rivista “Social Psychological and Personality Science”, mostra come i pregiudizi sociali perpetrino le discriminazioni razziali nel mondo del lavoro.

I preconcetti legati alle acconciature afro si sono rivelati maggiormente presenti quando le candidate venivano valutate per rivestire ruoli manageriali e consulenziali, che richiedono un look più “tradizionale”. Le discriminazioni sono risultate invece assenti nel settore pubblicitario, forse perché quella della comunicazione è un’industria creativa con canoni estetici meno rigidi.

In molti paesi occidentali, gli standard di un aspetto professionale sono basati sul canone caucasico di conseguenza tendono ad essere presenti numerosi pregiudizi legati ai capelli naturali: le persone con l’afro sono attiviste, chi porta i locks è uno spacciatore mentre le persone che si raccolgono i capelli in uno chignon sono professioniste.

Nell’ultimo decennio ha guadagnato polarità il Natural Hair Movement, movimento nato negli USA durante gli anni sessanta e che incoraggia uomini e donne di origini africane a mantenere i propri capelli afro naturali ed ad utilizzare stili protettivi senza ricorrere a lisciature chimiche. Grazie alle numerose proteste contro la discriminazione dei capelli afro nell’ambiente lavorativo e scolastico, promosse dal NHM, numerosi Stati hanno approvato delle leggi contro l’imposizione di acconciature eurocentriche nei confronti di lavoratori e studenti neri ed anche l’ US Navy ha introdotto, nella sua politica sull’aspetto, acconciature più inclusive. 

In seguito ai traguardi raggiunti, il movimento NHM ha iniziato a diffondersi anche al di fuori dei confini degli USA dilagando nel Regno Unito, Africa, Australia e acquistando popolarità, seppur lentamente, nelle Nazioni Europee fra cui l’Italia.

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